Alimenti: Made in… Bho?

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Cibo made in Italy

Ma se i prodotti alimentari che compriamo al supermercato ,non fossero made in Italy?

E se,sulle etichette ci fosse scritto made in Italy,ma essenzialmente non fosse cosi?

Negl’ultimi anni lo scandalo alimentare ha fatto un po’ di rumore tra i media ,questo perché sono state riportate all’attenzione degli italiani alcune allarmanti verità. Nella trasmissione, Le iene, ricordiamo un servizio che parlava del pomodoro cinese che diventa made in Italy per il solo fatto che l’ultima lavorazione viene effettuata in Italia.Se per la maggior parte delle verdure ed alimenti ,per legge, deve esserci data di confezionamento ,provenienza e tipo di allevamento,su pelati ,sughi pronti , ketchup e concentrati, questo non vale .

Ma se i pomodori non arrivano dalle nostre terre..da dove provengono?

La risposta è CINA!

Parliamo della pasta di pomodoro cinese, un triplo concentrato che arriva in Italia in fusti blu da 200 kili,lavorata e diluita nelle varie aziende italiane per poi diventare sugo.. che finisce nei nostri supermercati col marchio made in Italy

La cosa preoccupante, in primis ,è la coltivazione. La Cina ha misure di sicurezza completamente diverse dalle nostre per quanto riguarda metalli pesanti ,pesticidi e analisi batteriologiche.

Ma non è finita qui.. Nel servizio,vi erano riferimenti al fatto che per risparmiare, le aziende italiane comprano anche pasta di pomodoro cinese SCADUTO, chiedendo di cambiare la data di scadenza e così lavorano su pomodoro andato a male(di colore nero) mescolato a quello non scaduto, per ridargli un colore rosso vivo.

Aggiornamenti: Il Video della Toffa è qui su mediasetUn articolo che smentisce è qui su il fatto alimentare.

Pomodori Cinesi e olio Tunisino

Purtroppo lo scandalo sui pomodori non è l’unico caso. Proprio ultimamente abbiamo sentito la notizia dell’olio tunisino.

Dove l’UE avrebbe approvato l’importo extra di 35.000 tonnellate di olio tunisino ,a dazio zero per due anni ,in aggiunta alle 56.000 tonnellate già autorizzate per un totale di 91.000 tonnellate all’anno per 2 anni.

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Così facendo pensano di poter dare il loro contributo economico al Paese mediterraneo colpito dal terrorismo,ricordiamo l’attentato di Sousse nel quale sono morte 37 persone che attualmente è in forte crisi economica.

Nei porti italiani ,sono stati controllati alcuni sbarchi dalla Grecia, e l’ICQRF- Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali , ha controllato alcuni tir che trasportavano olio ,da attente analisi e assaggiando il prodotto,risultava vecchio, scaduto almeno alla fine del 2014.

Il disappunto e le proteste dei produttori di olio italiani,soprattutto in puglia, non tardano a farsi sentire, giustamente si chiedono perché accettare olio straniero se ne producono in abbondanza e con garanzia al 100%? Le aziende italiane, per convenienza,andranno a comprare l’olio tunisino, portando al fallimento e allo spreco le olive, che restano in sede per assenza di mercato.

In più, far arrivare questo prodotto a dazio zero non farà che incrementare le frodi già numerose in campo di olio extra vergine ,e far arrivare nei supermercati ,bottiglie di olio made in Italy che di Italy non hanno proprio nulla.. Un esempio di marche considerate “italiane” sono: la Sasso, Bertolli e Carapelli vendute ad un azienda spagnola e acquisita successivamente da un fondo con sede a Londra mediata da una banca italiana .

Staff

Come studenti universitari la nostra convinzione condivisa è che ognuno merita una scelta informata. Lavoriamo per educare i consumatori aiutando a costruire consapevolezza delle nostre scelte alimentari e il loro impatto sia sulla nostra salute che sull'ambiente.